Drysuit “Easy Kayak” Sandiline
Si chiama Easy Kayak, l’ultima proposta di abbigliamento tecnico per gli sport d’acqua presentata dal noto brand sloveno.
Come il nome stesso fa presagire, si rivolge ad una compagine di pagaiatori che ricerca un prodotto performante caratterizzato da un buon rapporto qualità-prezzo e magari anche comodo.
I più assidui wild water kayakers già ben conoscono l’articolo della stessa azienda top in assoluto: la Drysuit Extreme Kayak 4L. Muta stagna senza compromessi in grado di garantire prestazioni estreme, già da me recensita .
Un tale manufatto ha, come è giusto sia, un costo adeguato alle prestazioni offerte che per alcuni, io per primo, può essere “impegnativo”.
Sandiline, allora, ha ripensato il concetto di muta stagna allargando la platea dei possibili interessati, operando delle scelte atte al contenimento del costo finale, senza rinunciare alla qualità dei materiali ed accuratezza delle lavorazioni.
Scheda tecnica
– Materiale impermeabile e traspirante a 3 strati
– Colonna d’acqua 20.000 mm ( EN20811)
– Evaporazione: 6.000 g/mq/24h
– Doppio tubo per poter inserire un eventuale paraspruzzi
– Cerniera stagne TiZip Masterseal
– Rinforzi in Cordura sulle ginocchia/gomiti e sulla seduta
– Collo-Polsi -Caviglie in doppio neoprene “stagno”
Analisi dalla scheda tecnica
La principale differenza con la sorella maggiore, top di gamma, è il tessuto composto da 3 strati e l’abbandono del lattice per l’interno di polsini, caviglie, collo, sostituito da doppio strato di neoprene a spessore differenziato e monofoderato nella parte interna. E’ stato eliminato il calzare integrato.
Se l’impermeabilità del materiale è rimasta uguale, i più attenti avranno notato come il dato relativo alla traspirazione sia leggermente inferiore.
La vestizione si avvale di un’ampia cerniera stagna “TiZip Masterseal”, garanzia di qualità. Rinforzi in cordura in corrispondenza delle zone più sollecitate, gomiti, seduta e ginocchia completano la dotazione.
Come è fatta
Dovrebbe essere superfluo ribadire la elevata qualità dei materiali anche in questo prodotto pur in chiave “ridotta” e la meticolosa cura impiegata per le lavorazioni di cuciture e termonastrature, assolutamente ineccepibili.
La cerniera, posizionata nella parte mediana del torace, gira tutto attorno lasciando una piccola fetta di tessuto ad unire le due parti superiore ed inferiore.
Le protezioni in Cordura®, presenti nelle zone sottoposte a maggior sollecitazione, gomiti, seduta e ginocchia, permettono di allungare considerevolmente la durata della drysuit, oltre a permettere di indossare le protezioni interne sempre di più in auge tra i pagaiatori. Direi che anche questo particolare dimostra come nel capo di abbigliamento in questione di “easy” vi sia solo il nome, mentre la sostanza rimane ed è pensata per un utilizzo di lunga durata.
Misure
Nella parte interna, il collo misura 10,5 cm., i polsini 12 e le caviglie 14, tutti in neoprene monofoderato per una migliore aderenza alla pelle.
All’esterno invece il collo è alto 11 cm., i polsini lunghi 22 e le caviglie 20 cm.
Come si vede, le dimensioni di collo-polsini-caviglie sono adeguate all’essere umano, al contrario di altri prodotti similari nelle quali si è usato come campione un primate.
Punto in comune è lo spessore del neoprene: 3 mm. l’esterno e 2 mm. quello interno.
Il doppio tubo, utile per ospitare la parte alta del paraspruzzi, ha un’altezza obbligata dal posizionamento della cerniera, comunque sufficiente per limitare i trafilaggi. Come di consueto la parte inferiore ospita un morbido fascione che ne permette la regolazione tramite due lembi di tessuto dotati di chiusura velcro.
Come va
Dopo l’analisi oggettiva è il momento del giudizio soggettivo scaturito dalla prova.
La prima volta che l’ho indossata, a casa per prova, temendo problemi di strangolamento al collo e polsi tipici del lattice nell’abbigliamento nuovo, indossavo solamente il costume da bagno. Mi ha stupito la sensazione piacevole del contatto con la pelle offerto dal materiale, simile alla seta. Evidente la facilità di indossarla grazie alla ampia cerniera, ma soprattutto collo, polsi e caviglie vengono gradevolmente fasciati dal neoprene monofoderato interno che dimostra una elasticità notevole ed una morbidezza senza eguali.
Chiudere la cerniera da soli un’operazione agevole che evita la necessaria presenza di una badante (anche se l’idea della badante, magari rivisitata da un punto di vista prettamente maschile, non sarebbe male!)
Ampia libertà di movimento in tutte le posizioni senza la sensazione di goffaggine che potrebbe dare l’eccesso di materiale, sintomo di un corretto dimensionamento.
La cerniera si rivela una inaspettata scoperta perchè, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non da fastidio più di tanto. Se ne avverte la presenza, soprattutto indossando il salvagente da torrente che fascia maggiormente, ma dopo un pò la si dimentica.
Chiuso il paraspruzzi si parte per la prova in acqua.
Prime pagaiate. Sotto il sole estivo la capacità traspirante del materiale viene messa alla prova dimostrandosi soddisfacente. Capiamoci: non si resta perfettamente asciutti, poichè la sudorazione a queste temperature è piuttosto abbondante, ma niente a che vedere con altre realizzazioni dove si è pensato solo alla impermeabilità. E dire quanto importante è, ai fini della sensazione di confort, mantenere una buona traspirazione.
Piccola nota: consiglio caldamente, per un corretto utilizzo dei materiali, acculturarsi in merito, poichè il mercato è pieno di costose ciofeche poco adeguate. Chi fosse interessato ad un veloce approfondimento sulla problematica, può consultare l’articolo Brr, che freddo.
Valstagna, estate, canoa da gioco, livello d’acqua ancora interessante. Inevitabile una sessione di play, nella quale altrettanto inevitabili sono le innumerevoli immersioni.
Niente di meglio per mettere alla prova la impermeabilità.
Alla fine qualche trafilaggio d’acqua entra, secondo me in prevalenza dalla zona polsi, ma rimane piuttosto contenuto ed il risultato è superiore alle aspettative.
Anche a nuoto la tenuta si dimostra soddisfacente, così come il limitato spessore del materiale trilaminato offre una discreta barriera alla perdita di calore per conduzione e comunque, ancora una volta, la prestazione è superiore alle aspettative.
Ma il vero punto di forza è la comodità. Gli “svarioni” generati da anomale pressioni sui vasi sanguigni del collo uno sgradevole lontano ricordo, così come i formicolii alle dita della mano.
Svestirsi un’operazione semplice, senza i temuti rischi di rompere il materiale del collo, polsi e caviglie, complice l’ampia cerniera e la morbidezza del neoprene utilizzato.
Suggerimento.
Quando la indossate, abbiate cura di aver collo, polsi e caviglie asciutti. Se sono bagnati, la parte non foderata a contatto della pelle tende a comportarsi come una ventosa, ostacolando leggermente una corretta e veloce vestizione.
Attenzione ad evitare che i polsi della maglia intima vadano ad interporsi tra i polsini in neoprene e la pelle. Vanificherete l’opera di tenuta.
Anche piantare le unghie sulla parte non foderata di neoprene a contatto con la pelle non è una grande idea! Il motivo lo lascio all’intuizione del lettore.
Cosa chiedere di più?
Sicuramente, dal mio punto di vista di “urinatore seriale”, una cerniera per agevolare l’espletamento di questa funzione organica (ma mi diceva Marco Babu che inciderebbe sul costo finale in misura rilevante) ed una maggiore altezza interna del doppio tubo per ospitare il paraspruzzi.
Vale infine la “regola madre”: il rendimento di questa tipologia di abbigliamento è in simbiosi con l’intimo termico che si indossa. Se non è adeguato, si rischia di spendere soldi inutilmente (ed anche qui un’occhiatina all’articolo Brr che freddo! ne vale la pena). Quindi, nostalgici dei maglioncini modello “Ape Maia”…..
Tiriamo le somme
Perchè la comprerei? Perchè è Sandiline e quindi garanzia di un prodotto artigianale fatto con qualità industriale e perchè l’assistenza post-vendita garantita dall’importatore
di prim’ordine.