La scintilla
(John Newman – Love Me Again)
Quando Leo di Ozone mi chiese di provarla, rimasi un po’ perplesso dalla forma semplice senza troppi vezzi idrodinamici , tant’è che la prima impressione fu di un kayak economico, destinato al mercato delle scuole di canoa.
Ma già sedendomi all’interno mi resi conto che la prima impressione era completamente errata.
La seduta comoda ed ergonomca quanto basta, con lo scarico per il coccige, fa passare in secondo piano la necessità del poggia schiena, peraltro ben fatto anche se con la regolazione un po’ spartana .
Il puntapiedi richiede un attimo di assuefazione per la posizione nella quale obbliga i piedi , ma dopo un pò ci si accorge che è possibile spingere con il piede agevolmente.
La cosa a dir poco stupefacente è il fianco : morbido, prevedibile, continuo. Non esistono impuntamenti o comportamenti “spigolosi”. Facile variare l’assetto complice anche la sistemazione interna che con un semplice pezzo di foam crea una continuità con il cosciale e sorregge la parte esterna della coscia al fine di mantenere un buon contatto con lo scafo.
La stabilità complessiva risulta eccellente, probabilmente per le generose dimensioni , fatto sta che le correnti laterali non creano patemi così pure le zone d’acqua ribollenti tipiche dei fiumi in gola o degli incroci di correnti.
Se si va di traverso in un “ritorno” non saltella come spesso accade, permettendo di usare la pagaia per togliersi d’impaccio
Non è certo un razzo, ma la velocità in assoluto sembra accettabile, ed anche le ripartenze, tenendo conto della stazza.
In rapida la punta rimane fuori dall’acqua ed il “boof” ed il “colpo spinta”, così di moda, si ottengono semplicemente accelerando.
Altro punto di forza, assieme alla geometria del fianco, è la velocità con la quale cambia traiettoria, tant’è che riesce agevolmente a surfare senza sovraccaricare l’articolazione delle spalle al contrario di alcuni “taniconi” che sembrano dotati di vita propria.
Certo non è precisissima nelle traiettorie, ma è facile correggerla, così come lo scarroccio laterale, presente, rimane controllabile grazie al fianco che permette di ridurlo dando la “contro pancia”.
Ciliegina: l’eskimo è piuttosto semplice, e penso che questa notizia renderà felici un pò tutti.
Personalmente mi sono divertito molto a sfruttare i cuscini dove , ripeto, la eccezionale geometria del fianco, permette delle evoluzioni al limita del circense e fa riscoprire la tecnica di conduzione con le pance.
Il materiale, da quel che mi si dice, è simile a quello Prijon, e ciò si paga con un peso oggettivo dell’imbarcazione superiore ala media, anche se dovrebbe garantire maggior robustezza.
Difetti? Le maniglie un po’ “plasticose”, le viti che tendono ad arrugginire, la tendenza a togliere un grado di difficoltà al fiume e, per i più pignoli, il colore arancione Anas.
Conclusioni: un kayak veramente ben fatto come da tempo non mi era capitato di …”pilotare”: provare per credere.
Scheda tecnica:
Length: 265 cm
Width: 67,5 cm
Volume: 320 litres
Weight: 22,9 kg.
Spade è un nuovo marchio creato da Olli Grau che è una leggenda del kayak Rodeo e Wild Water , Hans Mayer e altri due ragazzi tedeschi di Rosenheim.
Gli Spade vengono stampati ad iniezione e quindi il polietilene è ad alta densità con cartatteristiche di resistenza maggiori, ecco comunque il link: http://www.spadekayaks.com
Mauro